Risposta:
La Bibbia parla a lungo dell’espiazione di Cristo. La domanda è se il suo sacrificio abbia fornito un’espiazione limitata o illimitata. La parola espiazione significa “soddisfazione o riparazione per un torto o un’offesa; ammenda”. La dottrina dell’espiazione illimitata afferma che Cristo è morto per tutti gli uomini, indipendentemente dal fatto che credano o meno in Lui. Se applicata all’opera compiuta da Gesù sulla croce, l’espiazione riguarda la riconciliazione tra Dio e l’umanità, ottenuta attraverso la sofferenza e la morte di Cristo. Paolo sottolinea l’opera espiatoria di Gesù quando dice: “Ma Dio manifesta il suo amore verso di noi in questo che, mentre eravamo ancora peccatori, Cristo è morto per noi. Molto più dunque, essendo ora giustificati nel suo sangue, saremo salvati dall’ira per mezzo di lui. Infatti, se mentre eravamo nemici siamo stati riconciliati con Dio per mezzo della morte del suo Figlio, molto più ora, che siamo stati riconciliati, saremo salvati mediante la sua vita” (Romani 5:8-10).
I teologi hanno dibattuto per secoli su come sia stata compiuta questa riparazione dei torti (o riconciliazione) e su quale fosse la natura di questo atto. Ci sono almeno nove posizioni diverse sull’espiazione di Cristo, che vanno dall’espiazione come semplice esempio positivo per noi (teoria dell’esempio morale) all’atto giudiziario sostitutivo (teoria della sostituzione penale).
Ma il dibattito più controverso sull’espiazione di Gesù riguarda la cosiddetta espiazione “limitata” o “definitiva”. Un filone teologico (costituito principalmente da coloro che sostengono l’arminianesimo e il wesleyanesimo) ritiene che Cristo sia morto sulla croce per tutti coloro che vivranno. L’altro filone teologico (composto da pensatori riformati, spesso chiamati “calvinisti”, dal nome del riformatore Giovanni Calvino) sostiene che Gesù è morto solo per coloro che il Padre ha scelto fin dalla fondazione del mondo per essere salvati. Questo gruppo di individui redenti è spesso chiamato “eletti” o “scelti” da Dio. Qual è la posizione corretta? Gesù è morto per tutti gli abitanti del mondo o solo per un gruppo selezionato di individui?
Saranno salvati tutti?
Nell’esaminare questo tema, la prima domanda da porsi è la seguente: saranno salvati tutti dall’opera espiatoria di Cristo? I sostenitori di una posizione chiamata “universalismo” dicono di sì. Gli universalisti sostengono che, poiché Cristo è morto per tutti e tutti i peccati dell’umanità sono stati deposti/puniti in Cristo, tutti passeranno l’eternità con Dio.
Le Scritture, tuttavia, si oppongono a questo insegnamento (che può essere fatto risalire a un maestro chiamato Laelius Socinus nel XVI secolo). La Bibbia dice chiaramente che molte persone si perderanno, come sottolineano alcuni versetti:
• “Molti di coloro che dormono nella polvere della terra si risveglieranno, alcuni per vita eterna, altri per vergogna e infamia eterna” (Daniele 12:2).
• “Entrate per la porta stretta, perché larga è la porta e spaziosa la via che conduce alla perdizione, e molti sono coloro che entrano per essa. Quanto stretta è invece la porta e angusta la via che conduce alla vita! E pochi sono coloro che la trovano” (Matteo 7:13-14).
• “Molti mi diranno in quel giorno: «Signore, Signore, non abbiamo noi profetizzato nel tuo nome, e nel tuo nome scacciato demoni e fatte nel tuo nome molte opere potenti?». 23 E allora dichiarerò loro: «Io non vi ho mai conosciuti; allontanatevi da me, voi tutti operatori di iniquit໓ (Matteo 7:22-23).
• “E questi andranno nelle pene eterne, e i giusti nella vita eterna” (Matteo 25:46).
• “Questi saranno puniti con la distruzione eterna, lontani dalla faccia del Signore e dalla gloria della sua potenza” (2Tessalonicesi 1:9).
• “E se qualcuno non fu trovato scritto nel libro della vita, fu gettato nello stagno di fuoco” (Apocalisse 20:15).
Dal momento che non tutti saranno salvati, c’è un fatto inevitabile da comprendere: l’espiazione di Cristo è limitata. Se non lo fosse, allora l’universalismo dovrebbe essere vero, eppure le Scritture insegnano chiaramente che non tutti saranno salvati. Quindi, a meno che non si sia universalisti e non si riesca a confutare l’evidenza biblica di cui sopra, si deve sostenere una qualche forma di espiazione limitata.
In che modo, allora, l’espiazione è limitata?
La domanda successiva da esaminare è la seguente: se l’espiazione è limitata (e lo è), in che modo è limitata? La famosa dichiarazione di Gesù in Giovanni 3:16 ci fornisce la risposta: “Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna”. In questo passo si trova la condizione necessaria che limita l’espiazione: “chiunque crede in lui” (letteralmente in greco: “tutti i credenti”). In altre parole, l’espiazione è limitata a chi crede e solo a chi crede.
Chi limita l’espiazione?
Né gli arminiani né i calvinisti contestano questo punto: l’espiazione di Cristo è limitata a coloro che credono. Il disaccordo riguarda la domanda successiva: chi limita l’espiazione, Dio o l’uomo? I calvinisti/riformati sostengono che Dio limita l’espiazione scegliendo coloro che vuole salvare, e quindi Dio ha posto su Cristo solo i peccati di coloro che aveva scelto per la salvezza. La posizione arminiana/wesleyana afferma che Dio non limita la riparazione di Cristo, ma è l’umanità che limita l’espiazione scegliendo liberamente di accettare o rifiutare l’offerta di salvezza fatta da Dio.
Un modo comune con cui i teologi arminiani/wesleyani presentano la loro posizione è che l’espiazione è illimitata nel suo invito ma limitata nella sua applicazione. Dio offre l’invito a tutti; tuttavia, solo coloro che rispondono con fede al messaggio del Vangelo vedono l’opera dell’espiazione applicata alla loro condizione spirituale.
Per sostenere la posizione che l’umanità, e non Dio, limita l’espiazione, gli arminiani/wesleyani elencano una serie di versetti delle Scritture, tra cui i seguenti:
• “Egli è l’espiazione per i nostri peccati; e non solo per i nostri, ma anche per quelli di tutto il mondo” (1Giovanni 2:2, corsivo aggiunto dell’autore).
• “Il giorno seguente, Giovanni vide Gesù che veniva verso di lui e disse: «Ecco l’Agnello di Dio, che toglie il peccato del mondo!»“ (Giovanni 1:29, corsivo aggiunto dell’autore)
• “Io sono il pane vivente che è disceso dal cielo; se uno mangia di questo pane vivrà in eterno; or il pane che darò è la mia carne, che darò per la vita del mondo” (Giovanni 6:51, corsivo aggiunto dell’autore)
• “Ed io, quando sarò innalzato dalla terra, attirerò tutti a me” (Giovanni 12:32, corsivo aggiunto dell’autore).
• Vi è infatti un solo Dio, ed anche un solo mediatore tra Dio e gli uomini: Cristo Gesù uomo, il quale ha dato se stesso come prezzo di riscatto per tutti, secondo la testimonianza resa nei tempi stabiliti” (1Timoteo 2:5-6, corsivo aggiunto dell’autore).
• “Ma vediamo coronato di gloria e d’onore per la morte che sofferse, Gesù, che è stato fatto per un po’ di tempo inferiore agli angeli, affinché per la grazia di Dio gustasse la morte per [NdT: a vantaggio di] tutti” (Ebrei 2:9, corsivo aggiunto dell’autore).
• “Or vi furono anche dei falsi profeti fra il popolo, come pure vi saranno fra voi dei falsi dottori che introdurranno di nascosto eresie di perdizione e, rinnegando il Padrone che li ha comprati, si attireranno addosso una fulminea distruzione” (2Pietro 2:1, corsivo aggiunto dell’autore).
Oltre ai riferimenti biblici di cui sopra, i teologi arminiani/wesleyani forniscono anche una serie di argomentazioni logiche a sostegno della loro tesi. La più comune è che, se Dio è onnipotente, come potrebbe Cristo non morire per tutti? Dio non ama forse ogni persona (cfr. Giovanni 3:16)? Secondo loro, l’espiazione limitata da Dio è una negazione della Sua “onnibenevolenza”.
Inoltre, gli arminiani/wesleyani ritengono che un’espiazione limitata da Dio sia devastante per il messaggio evangelico. Come può un evangelista predicare che “Cristo è morto per voi” se Cristo non è morto per tutti? Secondo loro, non ci si può sentire sicuri nel dire a qualcuno che Cristo è morto per lui, perché l’evangelista non ha idea (essendo l’espiazione limitata da Dio) se sia davvero così.
Espiazione illimitata: la conclusione
A meno che non si sia universalisti e si creda che tutti alla fine saranno salvati, un cristiano deve sostenere una qualche forma di espiazione limitata. L’area principale di disaccordo è su chi limita l’espiazione: Dio o l’uomo? Coloro che desiderano sostenere un’espiazione limitata da Dio devono rispondere alle argomentazioni bibliche avanzate da coloro che sostengono un’espiazione limitata dall’uomo e spiegare anche come Dio possa essere descritto nelle Scritture come onnipotente e tuttavia non far morire Suo Figlio per tutti.