Risposta:
Dio ha fatto gli esseri umani diversi da tutte le altre creature. Gli esseri umani hanno un corpo fisico e una componente spirituale: l’anima e/o lo spirito. Parte di questo aspetto immateriale è il possedere intelletto, emozioni e volontà. Gli esseri umani sono creati a immagine e somiglianza di Dio (Genesi 1:27). L’uomo si distingue dagli angeli, che non hanno un corpo fisico, e dagli animali, che non riflettono l’immagine divina.
Ci sono diverse visioni non bibliche di ciò che significa essere umani. Lo gnosticismo classico, ad esempio, ritiene che l’uomo sia principalmente un’entità pura e spirituale incatenata da un corpo ingombrante e corrotto. Altri punti di vista, come il naturalismo, vedono l’uomo come una macchina fisica selvaggiamente complessa senza alcuno spirito: i sentimenti, i pensieri o le ispirazioni che proviamo sono solo il sottoprodotto di reazioni chimiche all’interno del nostro cervello. Nessuno di questi due estremi ha alcuna base biblica.
Essere umani significa portare l’immagine di Dio. Non siamo divini, ma riflettiamo la divinità. Dio ha mente, emozioni e volontà. Come portatori della Sua immagine, anche noi abbiamo intelletto, emozioni e volontà. Possediamo creatività, inventiva, capacità di creare, sintetizzare, fare musica e creare tutti i tipi di opere d’arte. Possediamo il dono del linguaggio, che ci permette di mettere in relazione i pensieri di una mente cosciente con quelli di un’altra, di imparare migliaia di parole e di coniarne di nuove quando ne abbiamo bisogno. Siamo portati a dare un nome agli animali e a classificarli, proprio come fece nostro padre Adamo (Genesi 2:19-20). Poiché siamo creati a immagine di Dio, abbiamo una dignità e un valore intrinseco.
Essere umani significa avere uno scopo. Il compito assegnato da Dio ad Adamo ed Eva era: “Siate fruttiferi e moltiplicatevi, riempite la terra e soggiogatela, e dominate sui pesci del mare, sugli uccelli del cielo e sopra ogni essere vivente che si muove sulla terra” (Genesi 1:28). Ancora oggi adempiamo a questo scopo quando addomestichiamo gli animali, utilizziamo le risorse naturali, modelliamo la natura e troviamo il modo di sopravvivere anche negli ambienti più ostili. Ma siamo più che semplici custodi del pianeta. Il nostro scopo comprende la conoscenza di Dio e la relazione con Lui. Il nostro scopo più alto è glorificare Dio: “Tutte le cose sono state create per mezzo di lui e in vista di lui” (Colossesi 1:16).
Essere umani significa avere dei bisogni. Solo Dio è autonomo e autosufficiente. Noi abbiamo bisogni del corpo, dell’anima e dello spirito. Il nostro corpo deve ricevere cibo, bevande e riposo per sopravvivere. La nostra anima deve vivere in comunione con gli altri, trovare sfoghi per la creatività e momenti di stimolazione mentale, emotiva ed estetica per mantenersi in salute. Il nostro spirito deve nutrirsi della Parola di Dio e avere un rapporto con Cristo (Luca 4:4; Giovanni 6:35). Chiunque neghi i propri bisogni in una di queste tre aree rifiuta di riconoscere una parte della propria umanità.
Essere umani significa essere moralmente responsabili. Abbiamo la capacità di discernere ciò che è giusto e ciò che è sbagliato. Nostro padre Adamo aveva il libero arbitrio ed era responsabile della scelta morale di obbedire o disobbedire al suo Creatore; purtroppo, scelse di disobbedire a Dio (Genesi 2:16-17). Tutta l’umanità condivide la stessa responsabilità morale e siamo tutti sottoposti allo stesso obbligo morale di obbedire a Dio. “La giustizia del giusto sarà su di lui, l’empietà dell’empio sarà su di lui” (Ezechiele 18:20).
Essere umani significa essere peccatori, almeno per ora. Purtroppo, siamo tutti peccatori (Romani 3:23; 5:12). Abbiamo infranto le leggi di Dio e siamo andati per la nostra strada (Isaia 53:6; 1 Giovanni 3:4). Il nostro peccato ci ha separati dal Creatore e ci ha resi spiritualmente morti (Efesini 2:1-10). Siamo schiavi del peccato, incapaci di liberarci dalla distruzione che esso provoca (Romani 6:23). Senza intervento, siamo condannati a un’eternità senza Dio (Giovanni 3:16-18). A lode e gloria di Dio, non dobbiamo rimanere in questa condizione. Abbiamo a disposizione la redenzione in Gesù Cristo. Grazie al sacrificio di Gesù sulla croce, i nostri peccati possono essere perdonati e possiamo essere ristabiliti nel rapporto con Dio (Giovanni 3:16-18; Efesini 2:8-9). Essere umani significa essere amati da Dio e avere la possibilità di diventare figli di Dio (Giovanni 1:12; 3:16).
La Bibbia dice che il Figlio di Dio ha assunto un corpo umano ed è diventato anche Figlio dell’uomo. Gesù Cristo è venuto dal cielo, ha vissuto una vita senza peccato, è morto sulla croce come sacrificio per il nostro peccato e poi è risorto. A tutti coloro che ripongono la loro fede in Cristo viene conferita la Sua giustizia (2Corinzi 5:21). Diventiamo nuove creature (2Corinzi 5:17) e lo Spirito Santo viene a dimorare in noi (Efesini 1:13-14). La morte e la risurrezione di Cristo cambiano tutto per l’umanità.
Insomma, essere umani non è sufficiente. L’umanità è corrotta dal peccato e va incontro al sicuro giudizio di Dio. Solo l’uomo redento vedrà Dio e vivrà con Lui per sempre. Solo chi è in Cristo sperimenterà la liberazione dalla corruzione e l’asciugatura di ogni lacrima. “In verità, in verità ti dico che se uno non è nato di nuovo, non può vedere il regno di Dio” (Giovanni 3:3).