Domanda: "Come facciamo a sapere quando furono scritti i libri della Bibbia?"
Risposta:
Ci sono diversi sistemi per sapere quando furono scritti i singoli libri della Bibbia: una combinazione di elementi interni ed esterni e, in particolare nell’Antico Testamento, le testimonianze della tradizione.
Le prove interne consistono nello stile di scrittura e nelle citazioni di persone o luoghi che possono essere datati con maggiore precisione. Per esempio, mentre il libro di Ruth è ambientato al tempo dei Giudici, gli studiosi collocano lo stile letterario all’epoca della monarchia israelita – i Re – sulla base di altri scritti più precisamente databili a quell’epoca. Anche la menzione di Davide (Ruth 4:17, 22) implica una datazione successiva al regno di Davide.
Un altro esempio: il libro di Daniele utilizza uno stile letterario e determinate parole persiane e greche che lo collocano intorno all’epoca di Ciro il Grande (530 a.C. circa). Le prove linguistiche dei Rotoli del Mar Morto forniscono esempi di letteratura ebraica e aramaica accuratamente datati al II e III secolo a.C., periodo in cui alcuni sostengono sia stato scritto Daniele, ma non corrispondono a quelli trovati nel libro di Daniele, che è stato scritto nel VI secolo a.C.
Altre prove interne potrebbero essere costituite dalle problematiche a cui fa riferimento l’autore. Per esempio, i due libri delle Cronache raccontano la storia del popolo ebraico e di come sia stato colpito dal giudizio di Dio con l’esilio a Babilonia. Per tradizione, gli studiosi ritengono che Esdra sia l’autore di questi libri, perché i due libri successivi, Esdra e Neemia (anch’essi scritti da Esdra), parlano del ritorno dall’esilio e della necessità di obbedire alla legge di Dio, e sono scritti quasi nello stesso stile letterario.
La data del ritorno, che iniziò sotto Ciro il Grande, può essere confrontata con documenti storici indipendenti dalla Bibbia che collocano il suo regno tra il 559 e il 530 a.C. circa. La dedicazione del nuovo tempio di Gerusalemme, nel 516 a.C., è confermata dai documenti di Dario I. Un secondo ritorno dell’esilio fu consentito sotto Artaserse I, che sappiamo governò Babilonia dal 465 al 424 a.C. Tutti questi elementi ci aiutano a collocare con precisione la stesura di questi particolari libri dell’Antico Testamento. Gli studiosi biblici usano riferimenti incrociati simili a questo per datare altri libri dell’Antico Testamento.
Nel Nuovo Testamento, i libri sono generalmente datati in base alle problematiche affrontate (per esempio la crescente eresia gnostica), alle citazioni di altri scritti neotestamentari e ai riferimenti incrociati di certi eventi, come la colletta per i bisognosi a Gerusalemme discussa in Romani e in 1 e 2 Corinzi. Abbiamo anche testimonianze storiche extra-bibliche, come quelle dello storico ebreo Flavio Giuseppe, che confermano gli eventi descritti nella Bibbia.
I Vangeli sono spesso datati in base a qualcosa del quale non fanno cenno: Gesù ha predetto la caduta di Gerusalemme in Matteo 24:1-2, e sappiamo da scrittori storici come Giuseppe che la città cadde nel 70 d.C. Sembrerebbe logico che, se una profezia così importante si fosse avverata prima della stesura dei Vangeli, sarebbe stata menzionata, così come la profezia della risurrezione di Cristo che si è avverata è riportata in Giovanni 2:19, 22.
È importante notare che anche tra gli studiosi che credono che la Bibbia sia la Parola di Dio ispirata e infallibile c’è un certo disaccordo sulla datazione esatta dei libri biblici. Per trovare le varie argomentazioni a sostegno della datazione dei libri, si consiglia di consultare una buona Bibbia di studio o un commentario.