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Che cos’è la teologia contestuale?

Risposta:
Conosciuta anche come “inculturazione”, la teologia contestuale si riferisce al modo in cui la Chiesa, in ogni epoca, tende ad adattare i propri insegnamenti alla cultura in cui si trova. Ci sono molti esempi, ma forse il migliore si trova in 1Corinzi 11:4-7. L’insegnamento di Paolo in questo caso ha a che fare con i copricapi. Per una donna di quella cultura non coprirsi il capo era del tutto impensabile. Se una moglie credente corinzia indossava il velo o il copricapo, dimostrava di essere sotto l’autorità del marito e quindi di essere sottomessa a Dio. Nella cultura corinzia, le donne normalmente indossavano un copricapo come simbolo della loro sottomissione al marito. Paolo afferma la correttezza dell’osservanza di questo protocollo culturale: se le donne non si fossero coperte il capo, avrebbero mandato un segnale del tutto sbagliato nel mondo culturale. Paolo dice anche che, se una donna cristiana rifiuta il suo copricapo, potrebbe anche tagliarsi i capelli, un atto che però causerebbe vergogna (versetto 6). Una donna che si rifiutava di indossare un copricapo in quella cultura sostanzialmente diceva: “Mi rifiuto di sottomettermi all’ordine di Dio”. Secondo l’insegnamento dell’apostolo Paolo, il fatto che la donna indossasse un “copricapo” era un’indicazione esteriore di un atteggiamento interiore di sottomissione a Dio e all’autorità da lui stabilita. Adattare questo insegnamento a varie altre culture rientra nel campo della teologia contestuale.

È chiaro che gli insegnamenti della Bibbia devono talvolta essere interpretati nel contesto della cultura. Tuttavia, i principi fondamentali della Parola di Dio sono ancora gli stessi oggi di quando sono stati scritti. Il principio del passo di 1Corinzi è che Cristo è il capo del corpo e il marito è il capo della moglie, che deve essere sottomessa a lui e mostrare la sua sottomissione in modi culturalmente appropriati.

La teologia contestuale utilizza i principi della Bibbia ma li filtra attraverso la lente dei punti di riferimento contemporanei. Nella formazione di un tale sistema teologico, si devono considerare fattori linguistici, socio-politici, culturali e ideologici. Il risultato è talvolta un miscuglio sincretico di credenze. “Seguire Gesù” in una cultura e in un contesto può sembrare molto diverso dal “seguire Gesù” in un’altra cultura dall’altra parte del mondo, e può non assomigliare affatto al cristianesimo. Ovviamente, la teologia contestuale deve essere applicata con attenzione. C’è sempre il pericolo che, adattando la verità a una cultura, la verità venga compromessa e il vangelo si smarrisca.

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