Domanda
Chi ha scritto la Bibbia?
Risposta
Dire che la Bibbia è stata scritta da Dio è corretto. Secondo 2Timoteo 3:16, le Scritture sono “ispirate” da Dio. Dio viene citato in tutta la Bibbia: più di 400 volte troviamo le parole “Così dice il Signore”. La Bibbia si riferisce a sé stessa come Parola di Dio decine di volte (per esempio, Salmi 119; Proverbi 30:5; Isaia 40:8; 55:11; Geremia 23:29; Giovanni 17:17; Romani 10:17; Efesini 6:17; Ebrei 4:12). La Bibbia esce dalla bocca di Dio (Deuteronomio 8:3; Matteo 4:4).
Tuttavia, dire che Dio ha scritto la Bibbia non significa che abbia preso una penna e una pergamena e abbia redatto fisicamente il testo delle Scritture. La “stesura” delle Scritture non è stata un’azione fisica da parte Sua. Piuttosto, Dio ne è l’autore attraverso un processo di ispirazione, in quanto scrittori umani hanno scritto il messaggio di Dio.
Quindi, è anche corretto dire che la Bibbia è stata scritta da uomini ispirati da Dio. La dottrina dell’ispirazione delle Scritture insegna essenzialmente che Dio ha “supervisionato” gli autori umani della Bibbia, così che i loro stili individuali sono stati preservati, ma il risultato finale è stato esattamente quello che Dio voleva. Per esempio, quando Matteo si sedette a scrivere un resoconto del ministero di Gesù, si affidò alla propria memoria (fu un testimone oculare degli eventi che ha riportato) con l’aiuto dello Spirito Santo (Giovanni 14:26), tenendo presente il pubblico a cui lo scritto era destinato (Matteo si rivolgeva a un pubblico ebraico). Il risultato di questo fu il Vangelo di Matteo, una narrazione che conteneva il lessico di Matteo, la grammatica di Matteo, la sintassi di Matteo e lo stile di Matteo. Eppure era la Parola di Dio. Lo Spirito ha guidato la sua stesura in modo tale che tutto ciò che Dio voleva dire è stato detto, e non è stato incluso nulla che Dio non volesse dire.
Pietro ha descritto il processo di ispirazione in questo modo: “I santi uomini di Dio hanno parlato, perché spinti dallo Spirito Santo” (2Pietro 1:21). Il profeta Geremia ha parlato dell’ispirazione quasi come di una costrizione a scrivere il messaggio di Dio: “«Non lo menzionerò più e non parlerò più nel suo nome». Ma la sua parola era nel mio cuore come un fuoco ardente, chiuso nelle mie ossa; mi sforzavo di contenerlo, ma non potevo.” (Geremia 20,9). Non c’era modo di evitarlo: Dio voleva comunicare e quindi Geremia doveva scrivere.
Non tutti i libri della Bibbia specificano chi li ha scritti. Per esempio, non si conosce l’autore della Lettera agli Ebrei. Per molti libri della Bibbia, non c’è modo di sapere con certezza chi sia l’autore umano. Ma questo non cambia ciò di cui siamo certi, cioè chi sia l’Autore divino.
Nel corso della storia, scrittori famosi hanno impiegato amanuensi, o segretari, per scrivere le loro opere. Il poeta John Milton era cieco dall’età di 44 anni e ha dettato tutto Il Paradiso perduto ad amici e parenti – chiunque fosse disposto a scrivere per lui – ed è grazie a questo che è stata scritta l’intera epopea (un totale di 10.550 versi di poesia). Anche se Milton non mise personalmente l’inchiostro sulla carta, nessuno mette in dubbio che Il Paradiso perduto sia opera sua. Capiamo tutti la funzione di un amanuense. Anche se Dio non ha “dettato” la Sua Parola agli autori umani, il principio è simile. Dio, l’autore ultimo della Bibbia, si è servito di uomini come Suoi “amanuensi”, e il risultato è la Parola di Dio, divinamente ispirata.
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