Domanda: "Si può fare la comunione fuori dalla chiesa? Si può praticare la comunione in famiglia, a casa, in un incontro tra amici cristiani, in privato, ecc.?"
Risposta:
La comunione, nota anche come Cena del Signore, viene solitamente celebrata in chiesa durante il servizio di culto. Nella Chiesa primitiva, tuttavia, i servizi di culto avevano luogo nelle case. La chiesa di Gerusalemme si riuniva in casa di Maria (Atti 12:12), quella di Filippi in casa di Lidia (Atti 16:40) e quella di Efeso in casa di Aquila e Priscilla (1Corinzi 16:19). A Colossa la chiesa si riuniva in casa di Filemone (Filemone 2). Come si evince da Atti 2, la Chiesa primitiva si riuniva regolarmente per ascoltare l’insegnamento degli apostoli, per pregare, per stare insieme e per “spezzare il pane”: la maggior parte degli studiosi ritiene che questo atto fosse quello che oggi chiamiamo “comunione” (Atti 2:42).
La Scrittura non specifica in che luogo si debba celebrare la comunione. È stata servita negli ospedali e nelle case di cura per pazienti malati. Missionari hanno servito la comunione a credenti dove non erano ancora state fondate chiese. Alcune famiglie celebrano il proprio servizio di comunione in occasioni speciali come la vigilia di Natale. Nostro Signore, nel commemorare la Pasqua Ebraica con i Suoi discepoli nel cenacolo, istituì il primo servizio di comunione. Le uniche istruzioni che abbiamo riguardo allo svolgimento di questo rito vengono dalle parole di Gesù stesso: “Fate questo in memoria di me” fino alla Sua venuta (1Corinzi 11:24-26). Questo passaggio ci dà tutte le istruzioni necessarie per svolgere il rito della comunione e per comprendere il significato di ciò che stiamo facendo.
È stato dopo la Pentecoste, quando fu fondata la chiesa, che la comunione veniva regolarmente servita nelle chiese e considerata un’ordinanza. Di conseguenza, veniva somministrata dai capi della chiesa. Ma non c’è alcuna ragione biblica per cui la Cena del Signore non possa essere servita in casa tra amici e familiari, in una chiesa domestica o in qualsiasi altro luogo. L’importante non è il luogo, ma il ricordo del corpo e del sangue di Cristo, mediante il quale siamo salvati.