Risposta:
Anatema, come usato nel Nuovo Testamento, deriva dal greco ana'thema, che significa "persona o cosa maledetta o consegnata alla dannazione o alla distruzione". Usata solo sei volte nella Bibbia, la parola anatema è solitamente tradotta come "maledetto", "maledetto" o "condannato in eterno" nelle traduzioni più moderne.
La Nuova Diodati traduce Romani 9:3 con "Infatti desidererei essere io stesso anatema e separato da Cristo per i miei fratelli, miei parenti secondo la carne". In questo caso, il significato trasmesso ha a che fare con la condanna eterna di una persona. Porta con sé l'idea di una completa separazione da Cristo e dalla Sua salvezza.
Un altro esempio dell'uso della parola anatema è Galati 1:8-9: "Ma anche se noi o un angelo dal cielo vi predicasse un evangelo diverso da quello che vi abbiamo annunziato, sia maledetto. Come abbiamo già detto, ora lo dico di nuovo: Se qualcuno vi predica un evangelo diverso da quello che avete ricevuto, sia maledetto". Nella CEI, "maledetto" è sostituito da "anàtema".
Un altro uso della parola anatema ha a che fare con l'imposizione di un giuramento o di un voto su se stessi. Ad esempio, in Atti 23:12 leggiamo che alcuni "Giudei, e anatematizzarono se stessi, dicendo: che non avrebber mangiato, nè bevuto, finché non avessero ucciso Paolo" (Martini). Questi Giudei avevano stabilito che Paolo doveva essere ucciso e credevano che fosse loro dovere eliminarlo. Per questo motivo, si "anatematizzarono" o, come dice la CEI, "fecero voto con giuramento esecratorio" a digiunare finché non avessero compiuto l'azione.
Anatema è usato anche in combinazione con la parola maranatha, che si trova solo in 1 Corinzi 16:22: "Se qualcuno non ama il Signor Gesù Cristo, sia anatema! Maran-atha". Maranatha esprime la speranza della seconda venuta di Cristo. Altre versioni moderne traducono questo passo con "Se qualcuno non ama il Signore, sia maledetto. Vieni, Signore Gesù!" (1 Corinzi 16:22, La Parola è Vita). La parola anatema è legata alla parola ebraica dell'Antico Testamento haram o herem, che veniva spesso usata per indicare l'annientamento totale di popoli o nazioni idolatre (Numeri 21:2-3; Giosuè 6:17). Haram a volte si riferiva a una persona o a un oggetto dedicato a Dio per sempre (Levitico 27:21).
In generale, la maggior parte degli studiosi della Bibbia concorda sul fatto che la parola anatema è meglio intesa per significare ciò che deve essere maledetto, condannato o distrutto. Quando il Signore dice che qualcosa è "anatema", è una cosa seria.