Domanda: "Cosa dovremmo imparare dalla vita di Eliseo?"
Risposta:
Eliseo, il cui nome significa "Dio è salvezza", fu il successore di Elia nella carica di profeta d'Israele (1 Re 19:16, 19–21; 2 Re 5:8). Gli fu dato il compito di seguire Elia in 1 Re 19:19, e trascorse gli anni successivi come protetto del profeta, finché Elia non fu portato in Cielo. A quel tempo, Eliseo iniziò il suo ministero, che si estese per i regni dei re Jehoram, Jehu, Jehoahaz e Joash e durò 60 anni (c. 892—832 a.C.).
La chiamata iniziale di Eliseo ci dà una lezione istruttiva. Dopo la sua potente dimostrazione del potere di Dio contro i profeti di Baal e un ritorno della pioggia dopo una lunga siccità, la Regina Jezebel voleva uccidere Elia. Spaventato, il profeta fuggì. Fu ristorato da un angelo e si preparò a compiere un viaggio di quaranta giorni verso il Monte Horeb. Lì, Elia confessò che si credeva l'unico profeta fedele rimasto. Dio disse ad Elia di tornare a casa, e di ungere Hazael re di Aram, Jehu re di Israele ed Eliseo per succedergli come profeta. Dio disse: "Cosí chiunque scamperà dalla spada di Hazael, sarà ucciso da Jehu; e chiunque scamperà dalla spada di Jehu, sarà ucciso da Eliseo" (1 Re 19:17). Egli rassicurò Elia sul fatto che ci fossero ancora 7.000 persone che non si erano inchinate a Baal.
Elia obbedì alla parola di Dio e trovò Eliseo, che in quel momento stava arando con un paio di buoi. Elia mise il suo mantello intorno ad Eliseo, segno che le sue responsabilità sarebbero passate ad Eliseo, ed egli lasciò i buoi e seguì il profeta. Eliseo chiese solo di dare l'addio alla sua famiglia e poi sarebbe tornato da Elia. Eliseo tornò indietro, uccise i buoi e bruciò il suo equipaggiamento, diede la carne alla famiglia, e seguì Elia come suo servo. Eliseo rispose immediatamente alla chiamata. Abbandonò completamente la vita precedente, celebrando essenzialmente quell'addio e non lasciandosi altra possibilità di tornare indietro dai suoi buoi. Non solo Eliseo lasciò la vita precedente, ma egli divenne un servo nella nuova (1 Re 19:21).
Eliseo sembrò amare Elia come se fosse suo padre. Rifiutò di lasciarlo, prima che questi fu portato in Cielo, nonostante Elia gli avesse detto di restare indietro. Elia permise ad Eliseo di rimanere con lui, e chiese cosa avrebbe potuto fare per il suo protetto prima di andarsene. Eliseo chiese una doppia porzione dello spirito di Elia. Non si trattava di una richiesta egoista, ma piuttosto di una richiesta che indicava che Eliseo volesse essere considerato figlio di Elia. Elia disse ad Eliseo che, se lo avesse visto mentre veniva portato in Cielo, allora la doppia porzione sarebbe stata sua. In effetti Eliseo vide il carro e i cavalli infuocati che separavano gli uomini, e vide Elia mentre veniva portato in Cielo in un turbine. Eliseo raccolse il mantello di Elia e camminò fino al Fiume Giordano. Colpì l'acqua con il suo mantello e questa si divise, proprio come aveva fatto con Elia. Gli altri profeti testimoni di tutto ciò riconobbero che lo spirito di Elia adesso riposava su Eliseo. Come aveva decretato Dio, Eliseo ora sarebbe stato il Suo profeta tra le persone (2 Re 2:1–18).
Come Dio aveva rivelato ad Elia sulla montagna, fu durante il ministero di Eliseo che il culto organizzato di Baal venne sradicato (2 Re 10:28). Nel suo ministero, Eliseo viaggiò in lungo e largo, e servì come consigliere del re, fu un compagno del popolo comune, e un amico sia degli Israeliti che degli stranieri.
Ci pervengono molti resoconti ben noti del servizio di Eliseo come profeta. Egli sanò le acque di Gerico (2 Re 2:19–21) e fu schernito da alcuni giovani, sui quali invocò una maledizione che portò alla loro morte, quando furono fatti a pezzi da degli orsi (2 Re 2:23–25). Moltiplicò l'olio di una vedova (2 Re 4:1–7). Profetizzò un figlio per una ricca famiglia shunamita che aveva ospitato e in seguito resuscitò quello stesso figlio (2 Re 4:8–37). Eliseo rimosse anche il veleno da una pentola di minestra (2 Re 4:38–41) e moltiplicò venti pani d'orzo per dare da mangiare a cento uomini (2 Re 4:42–44). Curò Naaman dalla lebbra (2 Re 5) e fece galleggiare il ferro di una scure (2 Re 6:1–7). I miracoli compiuti da Eliseo sono, per la maggior parte, atti di assistenza e benedizione. Altri somigliano fortemente ad alcuni dei miracoli di Cristo, come la moltiplicazione del cibo (Matteo 16:9–10) e la guarigione dei lebbrosi (Luca 17:11–19).
Eliseo offrì consiglio al re di Israele. Un evento parla degli avvertimenti che Eliseo diede al sovrano riguardo i movimenti del re di Aram. Quando il re di Aram scoprì che era stato Eliseo a sventare i suoi piani, cercò di catturarlo. Quando il servo di Eliseo, Ghehazi, vide gli aramei giungere contro di loro, ebbe paura. Ma Eliseo gli disse di non temere, "perché quelli che sono con noi, sono piú numerosi di quelli che sono con loro». Poi Eliseo pregò e disse: «O Eterno, ti prego, apri i suoi occhi, perché possa vedere». L'Eterno allora aperse gli occhi del giovane e questi vide; ed ecco il monte era pieno di cavalli e di carri di fuoco, tutt'intorno ad Eliseo" (2 Re 6:16–17). Non possiamo fare a meno di ricordare l'episodio in cui Eliseo vide simili carri di fuoco quando Elia fu portato in Cielo. Eliseo pregò che gli aramei venissero colpiti dalla cecità. Li condusse a Samaria, la capitale di Israele, prima di chiedere al Signore di aprire loro gli occhi. Il re d'Israele si chiedeva se avrebbe dovuto uccidere i prigionieri, ma Eliseo gli diede il consiglio di preparare loro del cibo. Una volta conclusa la festa, gli aramei tornarono dal loro padrone, ed Aram cessò di attaccare Israele. Eliseo profetizzò anche altri eventi di importanza nazionale ed internazionale riguardo Israele e la Siria.
Alla morte di Eliseo, era al potere Re Ioas. Il re andò a trovare Eliseo durante la sua malattia, e pianse per lui. Eliseo disse a Ioas di prendere arco e frecce, e di scoccarle fuori dalla finestra. Quando Ioas obbedì, Eliseo disse che si trattava della freccia della vittoria di Dio su Aram. In seguito, disse anche al re di colpire il suolo con le frecce, ma Ioas si fermò dopo averne scoccate tre. Eliseo si arrabbiò. Se Ioas avesse colpito il suolo cinque o sei volte, avrebbe distrutto completamente Aram, ma adesso l'avrebbe solo sconfitto tre volte (2 Re 13:14–19).
Della morte di Eliseo, 2 Re 13:20 dice semplicemente "Poi Eliseo morí e fu sepolto". Ma il passaggio continua a parlare dei razziatori moabiti, che invadevano Israele ogni primavera: "Or avvenne che, mentre alcuni seppellivano un uomo, scorsero una banda di razziatori; cosí gettarono l'uomo nel sepolcro di Eliseo. Appena l'uomo giunse a toccare le ossa di Eliseo, risuscitò e si alzò in piedi" (2 Re 13:21). Sembra che Dio abbia deciso di dimostrare il Suo potere per mezzo del profeta anche dopo la sua morte. Gesù parlò di Eliseo in Luca 4:27. Il popolo aveva respinto Gesù a Nazareth, ed Egli aveva detto che "nessun profeta è ben accetto nella sua patria" (Luca 4:24). Gesù disse che erano molti i lebbrosi in Israele ai tempi di Eliseo, eppure solo Naaman di Siria fu guarito.
Uno studio della vita di Eliseo rivelerà l'umiltà del profeta (2 Re 2:9; 3:11), il suo amore evidente per il popolo di Israele (2 Re 8:11—12) e la fedeltà nel ministero di tutta la sua vita. Eliseo fu obbediente alla chiamata di Dio, seguendo ansiosamente e fedelmente Elia. Eliseo credeva chiaramente in Dio e faceva affidamento su di Lui. Egli cercò Dio e, per mezzo di lui, Dio operò grandemente.