Risposta:
Il lavoro è stato dato prima che il peccato entrasse nel mondo e quindi fa parte della perfetta creazione di Dio. Il lavoro non è stato un risultato della caduta; la caduta ha solo reso il lavoro più difficile (Genesi 3:17-19). La cura dell’Eden era stata concepita come un’occupazione piacevole e gratificante per Adamo. Avrebbe amato prendersi cura del giardino e l’avrebbe trovato appagante e utile. Dio ha creato l’uomo perché amasse il lavoro, in modo che Dio potesse gioire nel guardarlo, proprio come i genitori si divertono a guardare i loro figli mentre acquisiscono una nuova abilità o creano un progetto artistico.
Il lavoro aiuta a soddisfare il bisogno umano di avere uno scopo. A differenza degli animali, che sono motivati dall’istinto e dal bisogno fisico, gli esseri umani agiscono in base a motivazioni più elevate. Oltre alle esigenze fisiche di sopravvivenza, desideriamo che la nostra vita abbia un senso. Abbiamo bisogno di un motivo per alzarci al mattino. Abbiamo bisogno di sapere perché siamo qui e se la vita ha uno scopo. Il lavoro è stato concepito per soddisfare in parte questi bisogni.
Il lavoro è il modo in cui provvediamo ai nostri bisogni primari e aiutiamo gli altri che potrebbero non essere in grado di lavorare (Efesini 4:28). La pigrizia, evitare abitudinariamente il lavoro, è condannata dalle Scritture (Proverbi 13:4; 21:25). Dobbiamo accettare il lavoro che Dio ci ha dato da fare ed esprimere gratitudine a Lui per la capacità di provvedere a noi stessi e alle nostre famiglie. Colossesi 3:23 dice: “qualunque cosa facciate, fatelo di buon animo, come per il Signore e non per gli uomini”. Dio istituì la decima nell’Antico Testamento per ricordare al popolo che era Dio a benedire il lavoro delle loro mani (Levitico 27:30; Numeri 18:28-29).
Le persone che trascuravano di provvedere alle loro famiglie erano condannate dalla Chiesa primitiva (1Timoteo 5:8). Paolo diede istruzioni affinché chi si rifiutava di lavorare non potesse mangiare (2Tessalonicesi 3:10). Ricordava anche alle chiese che, pur avendo il diritto di guadagnarsi da vivere solo con il suo ministero verso di loro, lavorava anche come fabbricante di tende per provvedere a se stesso (Atti 18:3; 20:34; 1Tessalonicesi 2:9).
Gesù lavorava. Sarebbe stato comprensibile se il Figlio di Dio avesse trascorso tutto il Suo tempo nel tempio, parlando delle Scritture. Ma, per i primi trent’anni della Sua vita, Gesù lavorò con il Suo padre terreno, Giuseppe, come falegname (Marco 6:3; Luca 2:51-52).
La teologia biblica del lavoro insegna che il lavoro è stato concepito da Dio come occupazione terrena dell’uomo. È il mezzo con cui sosteniamo la vita e facciamo scoperte sul mondo di Dio. Siamo stati creati a immagine di Dio (Genesi 1:27) e Dio lavora (Salmi 19:1; Giovanni 5:19). Il Suo lavoro è creativo, mirato e accurato; è piacevole per Lui e benefico per noi (Salmi 92:4). Un giorno, nei cieli nuovi e nella terra nuova, il lavoro tornerà alla sua condizione precedente alla caduta: per noi sarà un appagamento e per tutti una benedizione.