Domanda
Quali sono le dottrine della grazia?
Risposta
L’espressione “dottrine della grazia” è usata in sostituzione del termine “calvinismo”, per allontanare l’attenzione da Giovanni Calvino e concentrarsi invece su come i punti specifici siano biblicamente e teologicamente validi. L’espressione “dottrine della grazia” descrive le dottrine soteriologiche che sono proprie della teologia riformata, che è calvinista. Queste dottrine si riassumono in: Depravazione Totale, Elezione Incondizionata, Espiazione Limitata, Grazia Irresistibile e Perseveranza dei Santi.
I cristiani riformati credono che tutte e cinque le dottrine della grazia provengano direttamente dalle Scritture e che descrivano accuratamente l’insegnamento biblico sulla soteriologia – la dottrina della salvezza. Di seguito viene fornita una breve descrizione di ciascuna di esse.
Depravazione totale - Come risultato della caduta di Adamo, è stata colpita l’intera razza umana; tutti i discendenti di Adamo sono spiritualmente morti nei loro peccati e nelle loro trasgressioni (Efesini 2:1, 5). I calvinisti tengono a precisare che questo non significa che tutte le persone siano cattive come potrebbero essere. Piuttosto, questa dottrina afferma che, come risultato della caduta dell’uomo in Adamo, tutte le persone dentro sono radicalmente depravate e che la loro depravazione influenza ogni area della loro vita.
Elezione incondizionata - Poiché l’uomo è morto a causa del peccato, è incapace (e ostinatamente riluttante) a reagire in modo salvifico a Dio. Alla luce di ciò, Dio, fin dall’eternità, ha misericordiosamente eletto un popolo particolare alla salvezza (Efesini 1:4-6). Questo popolo è composto da uomini e donne di ogni tribù, lingua, popolo e nazione (Apocalisse 5:9). L’elezione e la predestinazione sono incondizionate, non dipendono dalla risposta dell’uomo alla grazia di Dio (Romani 8:29-30; 9:11; Efesini 1:11-12) perché l’uomo, nella sua condizione di decadenza, non è in grado né vuole rispondere favorevolmente all’offerta di salvezza di Cristo.
Espiazione limitata - Lo scopo della morte espiatoria di Cristo non era semplicemente quello di rendere gli uomini salvabili, lasciando così la salvezza dell’umanità condizionata alla risposta dell’uomo alla grazia di Dio. Lo scopo dell’espiazione era piuttosto quello di assicurare la redenzione di un popolo particolare (Efesini 1:4-6; Giovanni 17:9). Tutti coloro che Dio ha eletto e per cui Cristo è morto saranno salvati (Giovanni 6:37-40, 44). Molti cristiani riformati preferiscono il termine “redenzione particolare” perché ritengono che questa espressione catturi più accuratamente l’essenza di questa dottrina. L’espiazione di Cristo non è tanto limitata quanto particolare, destinata a un popolo specifico, gli eletti di Dio.
Grazia irresistibile - Dio ha eletto un popolo particolare come destinatario dell’opera espiatoria di Cristo. Queste persone sono attirate a Cristo da una grazia irresistibile. Quando Dio chiama, l’uomo risponde (Giovanni 6:37, 44; 10:16). Questo insegnamento non significa che Dio salva gli uomini contro la loro volontà. Piuttosto, Dio cambia il cuore del miscredente ribelle in modo che ora desideri pentirsi ed essere salvato. Gli eletti di Dio saranno attratti da Lui e la grazia che li attira è di fatto irresistibile. Dio sostituisce il cuore di pietra del miscredente con un cuore di carne (Ezechiele 36:26). Secondo la teologia riformata, la rigenerazione precede la fede.
Perseveranza dei santi - Il popolo particolare che Dio ha eletto e attirato a Sé attraverso lo Spirito Santo persevererà nella fede. Nessuno di coloro che Dio ha eletto si perderà; essi sono eternamente sicuri in Lui (Giovanni 10:27-29; Romani 8:29-30; Efesini 1:3-14). Alcuni teologi riformati preferiscono usare l’espressione “preservazione dei santi” perché ritengono che questa scelta di parole descriva più accuratamente come Dio sia direttamente responsabile della preservazione dei Suoi eletti. Nelle Scritture è chiaro che Cristo continua a intercedere per il Suo popolo (Romani 8:34; Ebrei 7:25). Questo continua a fornire ai credenti la certezza che coloro che appartengono a Cristo sono eternamente Suoi.
L’insieme di queste cinque dottrine formano le dottrine della grazia, così chiamate perché riassumono l’esperienza della salvezza come il risultato della grazia di Dio, che agisce indipendentemente dalla volontà dell’uomo. Nessuno sforzo o atto dell’uomo può aggiungersi alla grazia di Dio per realizzare la redenzione dell’anima. Infatti, “Voi infatti siete stati salvati per grazia, mediante la fede, e ciò non viene da voi, è il dono di Dio, non per opere, perché nessuno si glori” (Efesini 2:8-9).
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Quali sono le dottrine della grazia?